Le Radici dell’Esistere
Le Radici dell’Esistere di Prisco De Vivo
(Testo pubblicato sul catalogo "Prisco De Vivo" ed. Il Laboratorio)
Il contenuto culturale della pittura di Prisco de Vivo si riallaccia ad una delle più grandi avventure dell’uomo : quella di ricercare le sue radici. Per vivere il presente non si può dimenticare il passato ; per combattere la disuguaglianza , l’intolleranza il razzismo , la violenza e i fantasmi che ci circondano .
In realtà l’uomo non è mai cambiato , nei significati che esso dà ad alcuni elementi essenziali , come la nascita e la morte , la gioia e il dolore , la felicità e l’infelicità , la libertà e la schiavitù . Rimane sempre l’eredità della memoria della letteratura e dell’arte .
La pittura di Prisco De Vivo, le sue tormentose raffigurazioni , le espressioni di paura , di dolore , di amore e di conflitto , la coscienza che si trasforma in stupore , decadentismo moderno il dramma dell’umanità rendono possibile una diversa interpretazione del divenire storico .Dopo tante conquiste l’uomo rimane prigioniero delle sue solitudini materiali e morali .
Nei quadri di Prisco De Vivo sento pulsare la vitalità disperata , la rabbia , il disagio e la ribellione contro un mondo apparentemente ordinato e finalizzato alla produzione , che nasconde al suo interno il germe di una volontà di espressione individuale ; quel caos che solo l’arte può aiutare ad esprimere , come se l’arte figurativa stessa fosse l’unica arma che l’uomo moderno possiede per ricercare una propria , comunque precaria , identità. Una pittura simbolica tesa ad individuare all’interno della realtà le esperienze di vita elementari , le radici dell’esistere , l’amore e la morte .
Le espressioni tematiche di Prisco De Vivo si arricchiscono dei motivi propri della problematica sociale , della difficoltà di stabilire contatti umani in una società gravata da inibizioni , convenzioni e rigide regole morali . Le tematiche di denuncia di Munch e di Bacon , tanto per intenderci .
Tutto ritorna , anche in arte , ma mai due volte alla stessa maniera . I tempi di Munch sono diversi da quelli di De Vivo , anche se i sentimenti di ribellione sono gli stessi .
Per vivere bene la sua condizione , oggi l’artista dovrebbe seguire le correnti economico –politiche , uniformarsi ai gusti , agire come le tre scimmiotte dei famosi romanzi gialli: “ Non parlo , non vedo , non sento”.
Ma da che mondo è mondo, è toccato proprio all’arte (letteratura , pittura , poesia ) di denunciare la realtà dell’uomo , di non seguire il gregge , di essere , invece la pecora nera che si ribella ad ogni tipo di conversazione e relegazione sociale .
L’arte di De Vivo è una ricerca nuova per come è concepita , che si sovrappone alla produzione ottimistica del momento , che rompe gli schemi con vigore , consapevole del turbamento che è in grado di produrre .
L’arte di Prisco De Vivo è portatrice di abbaglio e seduzione , una pittura intellettuale che parla attraverso maschere che appartengono al quotidiano e assume stati di forma originale e imprevedibile .
La seduzione nasce dal suo bisogno di creare un varco e un lampo nell’inerzia del tempo , uno stupore che la cera l’orizzonte , il desiderio di costruirsi un’arma che riesca a sconfiggere , anche per un solo attimo , la volgarità contemplativa dell’uomo che vive un universo retto da regole prettamente materiali e venali .
Le figure di Prisco De Vivo lanciano un segnale dall’arme che attraverso l’immaginario sociale , nel desiderio di riparare in qualche modo alla radicale e solidaria violenza dell’immaginario individuale . Le sue figurazioni servono a produrre un cuneo , un varco tra l’apparente serenità della comunicazione sociale e la turbolenza del suo gesto artistico in modo da favorire “ un’apparizione artistica “ che infonda ammirazione e non incomprensione o paura .
Non è facile classificare cartesianamente la furia creativa di Prisco De Vivo . A me piace pensare che lui dipinge ciò che vede nell’animo dell’uomo , che vive nel suo pathos e nella persuasione che lui ha del mondo moderno .
Una pittura , quella di De Vivo , gridata e sofferta , che cerca di penetrare negli interstizi della realtà sociale con l’entusiasmo e la forza dei suoi 28 anni .
Spero che questa grande determinazione gli dia la forza di continuare in quella ricerca interiore a cui si sono dedicati in passato i grandi maestri .
Eraldo Di Vita